Dragon pearl (edizione italiana) by Ha Lee Yoon

Dragon pearl (edizione italiana) by Ha Lee Yoon

autore:Ha Lee Yoon [Yoon, Ha Lee]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2020-03-31T22:00:00+00:00


20

Dovevo entrare nell’alloggio del capitano. Per diversi giorni cercai un modo per avvicinarmi. Per un paio di volte scivolai accanto alla sua porta inventandomi una scusa per recarmi sul ponte degli ufficiali superiori. La porta, ovviamente, era chiusa a chiave. Sarei riuscita a scassinarla senza far scattare l’allarme? Per quanto le serrature non fossero la mia specialità, non potevano essere molto più complicate di altri sistemi elettronici.

Le camerate dei cadetti avevano solo serrature semplici, che si aprivano con dei codici. Molti cadetti non si preoccupavano di coprire le mani quando inserivano i numeri, e la maggior parte dell’equipaggio era altrettanto fiduciosa. Solo guardando avevo già imparato una serie di codici in giro per la nave, anche in zone a cui un semplice cadetto non avrebbe potuto accedere.

Il ponte degli ufficiali superiori era un’altra storia. Le loro serrature non avevano codici, e richiedevano pure l’identificazione tramite impronta digitale. Per quanto potesse sembrare strano, l’impronta digitale sarebbe stato il problema più facile da risolvere: non ero molta pratica di modifiche così minuscole e sottili, ma pensavo di poterci riuscire.

«A che ti serve la pellicola al tornasole?» mi domandò Haneul quando mi sorprese con un rotolo di quella roba nell’area del sistema idroponico. L’idea mi era venuta quando avevo visto Sujin che usava la pellicola per controllare l’acidità di una soluzione di nutrienti. Ero convinta che fosse ottima per prendere le impronte digitali.

Le sorrisi, e tirai un pezzetto di pellicola da una parte e dall’altra, come una caramella mou. «Mi piace giocarci».

Haneul alzò gli occhi al cielo. «Ma tu non prendi mai niente sul serio? E non provare a mangiarla. Tecnicamente è commestibile, ma ha un sapore tremendo».

Feci il gesto di mettermela in bocca, e lei si allontanò con una smorfia. Appena voltò la schiena misi in tasca il rotolo, spianandoci la giacca sopra perché non fosse troppo evidente. Il primo ostacolo era superato.

Non ebbi molto tempo per rallegrarmene, tuttavia. Poco dopo, nascosto il rotolo insieme ai miei – cioè, quelli di Jang – effetti personali, scattò un allarme. Per un attimo mi sentii mancare, convinta che qualcuno mi avesse smascherata, e sussultai. Poi il cervello tornò a funzionare. Rubare una pellicola al tornasole poteva sembrare strano, ma non dare adito a particolari sospetti, perlomeno non più di tanto.

Staccai un paio di strisce e le misi in tasca, poi rimisi il resto del rotolo nel nascondiglio.

Proprio in quel momento Sujin entrò di corsa. «Andiamo! Dobbiamo raggiungere i nostri posti!»

Era un bene che Sujin fosse venuto a prendermi, perché non ricordavo affatto quale fosse il posto a me assegnato. Non mi ci volle molto per capire che eravamo diretti verso la sala motori, insieme ad altri membri dell’equipaggio.

«Che sta succedendo?» domandai, senza fiato, mentre ci affrettavamo verso l’ascensore.

«Silenzio!» sibilò Sujin.

L’allarme tacque. Mi rilassai, ma solo per un attimo, perché dagli altoparlanti arrivò un annuncio. «Parla il capitano Hwan». Non capivo se il ringhio nella sua voce dipendesse da un difetto degli altoparlanti o dal suo stato emotivo. Forse da entrambe le cose. «Dopo il salto, siamo usciti vicino alla stazione di Sycamore, per pattugliare l’area secondo gli ordini.



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